“Una carta può creare o distruggere un progetto.”

Intervista con Rowena Curlewis, CEO di Denomination, Australia.

Denomination ha recentemente progettato l'etichettatura dei vini per Farm Hand, di Fourth Wave Wines, e ha condiviso con noi il processo creativo dall'idea allo scaffale.

 

Quali erano le direttive del progetto?

Il nostro cliente desiderava creare un marchio di vino biologico che potesse dare ai consumatori un prodotto più naturale. Questo vino avrebbe utilizzato solo frutta biologica, con una quantità minima di conservanti e senza prodotti di origine animale. Il progetto che ne è risultato è stato quello di comunicare chiaramente la sua anima naturale e biologica, nonché di comunicare la natura artigianale e di lusso del marchio.

 

In quale modo sei riuscita ad approcciarti alla progettazione?

La prima parte del progetto è stata la creazione di un nome che avrebbe incarnato l’innata natura artigianale del vino. Il nome "Farm Hand" è stato ispirato da uno degli agricoltori la cui filosofia di agricoltura biologica si estendeva oltre il vigneto fino al resto della fattoria. Farm Hand parla anche dell’essenziale e semplice natura del marchio e dei suoi prodotti.

Il design presenta un'illustrazione naïf, appositamente commissionata, di una mano intrecciata con prodotti agricoli. I caratteri tipografici, disegnati a mano per il logo Farm Hand, completano lo stile di un’illustrazione semplice. Ogni dito della mano porta le caratteristiche naturali del vino.

Una semplice gamma di colori nero e crema è stata selezionata per comunicare l'eccellenza del marchio e la natura essenziale della sua personalità.

 

In che modo i materiali di Avery Dennison ti hanno aiutato a realizzare l’idea?

Quando si è trattato di scegliere una carta, ne volevamo una che avesse un bel tocco mattato, e che potesse sostenere in modo uniforme un'importante quantità di inchiostro nero. Estate 8 dà grandi risultati in termini di stampabilità, garantendo ottime prestazioni anche in frigorifero, in modo da funzionare bene sia sui vini rossi sia su quelli bianchi.

 

Qual è stato l'impatto finale del design?

Farm Hand è stato appena rilasciato sul mercato. Il principale rivenditore in Australia l’ha scelto immediatamente come marchio principale nella categoria dei prodotti biologici emergenti.

 

Quando ricevi un progetto o una sfida di progettazione, qual è la prima cosa che pensi o che fai?

Penso approfonditamente alle sfide che il marchio deve affrontare, quindi, provo a trovare una maniera originale per risolvele.

 

Ti capita mai un blocco creativo? Se sì, che cosa fai per superarlo?

Sì, certo, a tutti i designer capita un blocco creativo! I modi per superarlo variano, ma in genere raccomandiamo ai nostri designer di dedicarsi ad altro, per dare alla loro mente qualcos'altro a cui pensare, e di solito questo fa scaturire un’idea. Oppure, in alternativa, si va fuori a vedere il mondo: a visitare una galleria d'arte, una libreria, si va in un caffè, in un bar, in un teatro o qualsiasi altra fonte di ispirazione. Talvolta le idee possono essere ispirate da eventi o oggetti casuali. E se tutto il resto non funziona, bevi un bel bicchiere di vino!

 

Quanto sono importanti per te i materiali nel processo di design?

Davvero importanti: una carta può creare o distruggere un progetto. Un frontale scelto con approssimazione, che abbia i toni sbagliati per la palette dei colori o che non si adatti ad immagini particolari, può davvero distruggere un design altrimenti eccezionale. I materiali possono anche ispirare soluzioni progettuali: il Tyvek 54 di Avery Dennison, ad esempio ha recentemente ispirato un nuovo concetto di design che speriamo possa essere adeguato per un Pinot Noir di lusso di fascia alta.

 

Scegli tu stesso i materiali o ti vengono indicati?

Selezioniamo sempre il frontale da soli, anche se spesso dobbiamo muoverci all'interno dei vincoli di produzione dei nostri clienti. Alcuni dei nostri clienti più grandi hanno una selezione più piccola di materiali frontali tra i quali possiamo scegliere.

 

Ti capita mai di progettare pensando alle sfide poste dai materiali?

Sì, a volte capita che abbiamo bisogno di usare un certo frontale perchè garantisce buoni risultati nei test del secchiello del ghiaccio, ma non ha la giusta tonalità di bianco, e in quel caso chiediamo allo stampatore di applicare un fondo per "riscaldare" un frontale che altrimenti avrebbe toni troppo freddi per le nostre esigenze.

 


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